Inno alla Musa
Rime
Inno ala Musa -
[I Presunti Ignoranti]
Il primum mobile E’…
IL…
Pagheranno La pena…
Ognun troverà nel libro un conforto e una lena…
L’intelligenza caprata…
Di botte parole sarà schiaffata…
Il conforto e il torto…
Morterà il fiato corto…
E di un batto per ali e per dente…
Capirai chi è il Sorridente…
Il Sorridente velato…
Da volti griffe oscurato…
Di meriti e vanto con lo sberlè del guanto colpirà…
Chi di niente hà se non perDenteh perderà…
Perderà il sorriso…
Da un velè deriso…
E avrà né’al rese per niente…
Al domar lo spirito scrivente…
Che con dote piegherà…
Chi di animo è in pin viltà…
IL Vile e servile…
Contro l’animo Gentile…
E di serpe a comando IO la testa fiorirò…
Le risa arrisa…
Di arringhe uccisa…
Ora adesso del fesso io gioco mi farò…
Il faro della luce…
Chi al posto pingue adduce…
Addulcendo miranti…
Le speranzìe ammirabili & alianti…
Di posto al posto di poste all’ ariosto…
Arrostò farl ì rè…
Del regalino un bicher… bicher bischerì…
Del porco pinguino…
Cravattato rabbino…
Slabbrato di parole …
Si è macchiato in prim òle…
La macchia è pernacchia…
Di chi sa che far della racchia…
Racchìa di parole…
Che a del buon che ne vuole sa fare del pianto…
Acchichè nella bocca ne ha il canto…
Cantan le allodole del coccodè del brodo…!!
Il brodino perfetto…
Per lo spagho furbetto…
Il furbo dei furbi…
Al lupo nega i burbi…
I burbi del botto…
Che farà dei due un sol cotto…
Cantala Cicala da modestìa arsenale…
Tira fuori lo strale…!
Per venirmi in aiuto…
E calar nello imbuto …
Con l’incastro geniale …
Chi ha’l torto si farà male…
Male per lossa ma il destrè non ha fossa…
Il mancino tirato ora torna al ragù…
Del carniere di trita…
Ora il tretrè è nelle mie dita…
Le dita di chi l’ha vista la strada maestra…
E di chi col bastone cieco pervaga alle sue mesta…
Del lardo bocciato di grosse balene…
Di chi sa creare in ogni dove le pene…
Scivola scioohh dentro l’ardrito scheggiato…
“Lordo signore…!” pausa…
“Lorè dei’lo rè dei burloni è tornato…!”