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Il Metodo di Composizione di Baccambàrus - Baccambàrus

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Il Metodo di Composizione di Baccambàrus

Il forte impulso degli studi sulla Creatività ha inizio proprio proprio negli anni 50, precedentemente pochi ricercatori avevano percorso nuove strade contrapponendo al pensiero logico le potenzialità dinamiche e produttive del pensiero creativo. Grazie alle maggiori conoscenze sui meccanismi della mente, si sono sviluppate ricerche per promuovere nelle persone la scoperta delle proprie capacità creative. J.P. Guilford nel 1950 pubblica un articolo dal titolo “Creativity” in American Psychologist dove accanto al pensiero convergente - verticale (logico – deduttivo), che aveva caratterizzato la ricerca scientifica del passato, individua un pensiero divergente o laterale meno vincolato a schemi rigidi ed in grado di produrre molteplici alternative. Molte sono state, in seguito, le ricerche e gli autori che si sono occupati di creatività, tra questi, oltre al citato J.P. Guilford, vanno ricordati: A. Osborn, G. Wallas, J.W. Gordon e E. De Bono.

Prima dell'avvento delle nuove tecnologie digitali che hanno "softwerizzato" (reso più agevole/facile) la possibilità di fare musica al di fuori delle consuete strutture dell'industria musicale [case discografiche, sale di registrazioni, etc..], si era soliti abbozzare un'idea musicale [realizzare il progetto; la partitura, gli spartiti overro il vecchio metodo di composizione musicale quello da studi del Conservatorio..] e in un secondo momento eseguire l'idea [suonare quanto contenuto nella partitura, negli spartiti..] e in un terzo momento, magari dopo tante prove, si procedeva alla registrazione dei brani musicali. In quest'ottica, tra un'idea musicale e l'esecuzione musicale della stessa, poteva intervallarsi solo il Problema, intendendosi come tale, un intervallo tra una situazione di partenza ed una situazione finale desiderata che non si è  sicuri di superare. In altre parole, la fabbricazione di un brano musicale poteva diventare un PROBLEMA. Insomma, i problemi portano MAI a qualcosa di ignoto, ma permettono – se risolti – di scoprire un ignoto metodo c.d di risoluzione che porta a quel qualcosa di noto già pensato. In altre parole, perché un problema possa nascere – implicito principio filosofico vuole – che necessariamente sia stato pensato un obiettivo [l’altra sponda dell’intervallo problematico..], ovvero un punto di partenza ed un punto di arrivo.

L'avvento  delle nuove tecnologie digitali che hanno "softwerizzato" (reso più agevole/facile) la possibilità di fare musica al di fuori delle consuete strutture dell'industria musicale [case discografiche, sale di registrazioni, etc..], ha permesso di avvicinarsi al fenomeno Musica anziché in un approccio problematico, in un approccio euristico [euristica deriva dalla parola greca εὑρίσκω, letteralmente "scopro" o "trovo")]. In altre parole, la fabbricazione di un brano musicale può diventare una SCOPERTA; ovvero l'arte musicale di Baccambàrus è un'esempio di speculazione euristica.

In questo nuovo approccio euristico, la Musica diventa fertile terreno di ricerche creative prim'anche limitate alla propria capacità d'immaginazione sonora e tecnica; di conseguenza, la composizione musicale diventa - anzichè un pensare, meditare su un arrangiamento musicale in un tutte le sue parti prevedendone l’importanza, il risultato - un trovarsi in un qualcosa che nel contempo si completa; con il pensiero fantastico si procede capitando in arrangiamenti di cui non si è prevista l’importanza, stuzzicando lo stesso a cogliere delle relazioni non previste; ovvero l'arte musicale di Baccambàrus è un esempio di generazione di MAI pensato prima (e di SEMPRE problematico eseguire di nuovo?!)





 
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